La nostra esistenza è fitta di desideri che tendiamo naturalmente a soddisfare cercando di abbreviare quanto più possibile il tempo dell’attesa, tra il desiderio ed il soddisfacimento dello stesso.
Il bambino desidera il seno, e la madre glielo porge nel momento in cui lo desidera, ma piano piano il tempo di attesa si allunga e talvolta il desiderio non viene esaudito. Per il bambino il desiderio irraggiungibile è quello di possedere il genitore, di averlo tutto per sé, ma proprio la consapevolezza del tabù edipico permette al figlio di sostenere la frustrazione della mancanza di possesso ed accettare i limiti del sé e dell’altro…
Vi sono adulti che non hanno raggiunto questa consapevolezza, che non sanno rimanere nella mancanza e vogliono a tutti i costi ciò che desiderano, siano cose o persone, che non sono in grado di tollerare né tantomeno accettare la mancanza di qualcuno, di lei, di lui. Le conseguenze sono disfunzionali, talvolta così disastrose che sfociano nel femminicidio.
Vi sono uomini e donne che non sanno gestire, neppure per qualche minuto, la mancanza del partner, persone che non accettano di perdere l’oggetto amato e posseduto perché non vi è limite, distinzione tra sé e l’altro che mi appartiene, che è mio, come “mio!” è l’aggettivo maggiormente utilizzato dal bambino.