Alessandra e Renzo sono due ragazzi intorno ai vent’anni. Da qualche mese stanno assieme e sono, sembrano, entrambi felici, a tratti euforici, rispetto a questa relazione e ad un amore coinvolgente, quasi travolgente.
Hanno entrambi modificato il nome utente di Instagram inserendo il nome del partner (Ale + Renzo e Renzo + Ale), come a far sapere al mondo che ora non sono più “due” entità distinte ma una cosa sola, un’anima sola, come se entrambi fossero richiusi, nascosti nello stesso “utero” chiamato relazione affettiva. Vi sono lunghe videochiamate tra loro con momenti in cui non si dicono nulla e fanno altro ma rimangono lì, anche solo a sentire i respiri dell’altro, le canzoni che ascoltano, nel tentativo di una fusione completa, dell’uno con l’altro, dell’uno dentro l’altro, come se questo fosse protettivo per un mondo incerto e complesso, pieno di tentazioni per lei, per lui.
Per alcune persone relazione simbiotica e controllo totale (del cellulare, delle frequentazioni…) sono l’unica strada per calmare l’angoscia di abbandono che percepiscono, la paura di stare soli e senza quell’amore che li fa sentire minimamente importanti, un poco accettabili, forse vivi. Sono appiccicati, indistinti e paradossalmente così distanti…