
Il vento d’autunno si porta via la spensieratezza dell’estate: con il suo tiepido girovagare raccoglie come panni stesi i ricordi dei corpi sudati e delle vacanze estive, della sabbia sui piedi, delle risate pulite dei bambini.
Se chiudi gli occhi puoi essere dove vuoi, mentre il vento ti avvolge delicatamente e riavvolge il nastro dei ricordi, quelli che sono eterno presente, di cui percepisci perfettamente il sapore ed il profumo che il tempo non ha scalfitto, né tantomeno cancellato.
Il vento d’autunno a volte si porta via i pensieri cupi, le preoccupazioni ed il dolore che in alcuni giorni è colonna sonora del tuo esistere: li conduce lontano per disperdere le emozioni frammentandole in piccoli pezzetti di nuvole che si fanno lontane ed invisibili… e per qualche istante ti senti sereno, puro e autentico, quasi in grado di volare sopra le case e gli alberi, dove i suoni sono lontani ed impercettibili, dove tutto diventa piccolo ed ha un senso, come guardare da lontano un puzzle di mille pezzi colorati, alcuni scuri ed altri sfuocati che dipingono e compongono la tua esistenza.
Il vento d’autunno apre piano alle tenui speranze di un nuovo anno, di una primavera latente sotto il suolo ghiacciato di un nuovo ed inevitabile inverno.