
Alcuni genitori eleggono i propri figli al ruolo di principe o principessa, investono emotivamente ed affettivamente in una relazione che dovrebbe essere “separante” ma che si trasforma inesorabilmente in una relazione “chiusa”, profondamente affettiva, ma di un amore che trattiene, che chiede di rimanere, desidera essere ricambiato, che crea un ambiente iperprotettivo, spesso soffocante. Una “specie” di innamoramento del genitore maschio con la figlia femmina e viceversa.
Sei il mio principe, la mia principessa… nostro figlio, nostra figlia si sentono eletti a “prescelti”, scalzando in qualche modo gli altri fratelli (se ci sono) oppure il partner dello stesso sesso e vivono una profonda confusione affettiva e sessuale su chi è il vero ed unico partner affettivo di mamma, di papà. Un complesso edipico (o di Elettra) che non si riesce a superare.
Se la coppia genitoriale vive una situazione di crisi affettiva questa “investitura” avviene più frequentemente: uno dei partner sostituisce il compagno/a con il figlio/a incastrandolo in una relazione disorganizzata e pericolosa impedendo un’autentica e sana separazione, la possibilità di intraprendere la propria strada.
Uomini che da “adulti” non riescono ad essere indipendenti dalla madre, donne che non riescono ad esserlo con il padre, eterni figli che non riescono a diventare grandi, in-dipendenti.
La penso così, però mammamia com’è difficile crescere……….. ehhh…
senza elevarli a principessine o principiazzurri, sdolcinati, infantili, penso che cmq sia importantissimo restituire a sti bambini d’oggi di doversi riappropriare il diritto di far i bambini e basta. Stanno facendo anche troppo i grandi con sti cosi in mano e foto truccate sempre “postate”! Lasciamo che i bimbi facciano i bimbi e sperino al posto nostro
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Concordo, lasciamo che vivano il tempo del loro tempo, senza “adultizzarli” prima che ne siano pronti…
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Un approccio interessante e introspettivo per capire alcuni problemi esistenziali dei giorni nostri. Non a caso, si dice – non a torto – il modello “mamma italiana” sia una presenza troppo ingombrante, sia nella vita del figlio maschio (con l’uccisione della figura paterna che faceva da contraltare) e in quella della femmina (a sua volta in eterna competizione-complicità con lei).
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Genitori intrusivi….
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In un bambino/ bambina molto piccoli essere i prediletti aiuta l’autostima. Certamente crescendo deve avvenire quell’atto di separazione, uccisione la chiama Freud, dal padre e della madre indispensabile al processo di crescita individuale.
Ciao!
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