Stanno nascendo nuove consapevolezze, differenti modalità di incontrarsi, di stare assieme, tra uomini.
Nel passato vi erano dei luoghi (non solo fisici) esclusivamente maschili, e donne relegate alla cura della prole. Vi erano “cose” da uomini e “cose” da donne.
La realtà odierna è decisamente differente, frammentata, i “ruoli” molto più fluidi ed intercambiabili… e va bene così.
C’è probabilmente un altro “muro” da abbattere, un ponte da attraversare e riguarda l’incontro di un maschio con altri maschi. Dove storicamente questo incontro diventa scontro, dove è la competizione (chi ce l’ha più lungo? Chi ha l’auto più nuova ed alla moda? Chi fa la pipì più lontano? Chi è più bravo a…) ad essere l’unità di misura della relazione tra maschi.
È arrivato il momento di un incontro senza competizione, di uscire dalla logica del “giocare per vincere” e provare a giocare per divertirsi, del provare a stare assieme senza criticare altri uomini o categorie di uomini (gli omosessuali per esempio…), di uno sguardo che va al di là della logica del “branco”, del guardarsi dentro con coraggio, di osare parlare di sé, di ciò che si sente davvero, di toglierci l’armatura dell’”eroe” a tutti i costi e provare a sentirci spogli, privi di sovrastrutture culturali, personali, di stereotipi.
È ora di crescere e diventare adulti?
(Non ci saranno molti uomini nuovi se educati da molti uomini “vecchi”.)
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