Da bambina dicevi che quando saresti stata grande mi avresti sposato… sapevo che non sarebbe accaduto ma probabilmente tu ci credevi davvero. Viene da sorridere, ripensandoci oggi.
Per i grandi eri la diversa, la disabile, quella che aveva sempre fame e che non si sapeva, in fondo, quale “problema” avesse.
Nei tuoi “momenti difficili” maestra Clara ti chiedeva di uscire in cortile per smaltire i “bollenti spiriti” e mandava me a farti compagnia, sembra che io avessi la capacità di calmarti: erano momenti speciali in cui mi sentivo importante e riconosciuto e tu potevi stare da sola con me.
Ci siamo inevitabilmente persi ed abbiamo percorso strade diverse, distanti, come quasi sempre accade con i compagni delle elementari e di te, negli anni, mi arrivavano ogni tanto voci lontane, quasi mai positive.
Non potevi decidere il tuo percorso, Miriam, come se il tuo destino fosse già stato ineluttabilmente scritto.
Spero che almeno ora possa trovare la serenità che hai sempre desiderato e meritato, qualcuno, forse un angelo, che ti ami per ciò che sei, come quando eravamo bambini e tu eri una di noi e l’unica cosa che ti rendeva speciale era solamente il fatto di essere la più brava a far arrabbiare la maestra.
Ciao Miriam.
che bella frase alla fine…. alla fine ci si commuove… ……
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