Il significato di troia e di potere del femminile sembrano in antitesi, ma forse hanno un (sottile?) filo che li collega.
Gli archetipi femminili sono potenti, dai primordi dell’antichità tutto ciò che genera è femmina, troviamo quindi la madre, la dea madre, la madre terra.
Le donne generano ed è sempre un evento miracoloso, potente, pericoloso. La donna che genera si avvicina, e di molto, agli dei che creano (e che possono anche distruggere); il grembo è desiderio e vita, oceano che attrae ma che intimorisce, voglia di immergersi ma anche paura di farlo, come un tuffo nel mare di notte.
Le donne detengono quindi il potere della vita, gli uomini nascono dalle donne eppure quasi tutte le civiltà sono patriarcali ed il potere è perlopiù in mano ai maschi.
Ci sono molteplici cause perché questo è avvenuto ed ancora funziona… gli uomini del mondo occidentale sono (ancora?) detentori di potere eppure sono in profonda crisi identitaria forse perché le persone fragili cercano di “sottomettere” quelle più forti in modo da nascondere (anche a sé) le proprie fragilità; le persone deboli cercano di svalutare ciò che le impaurisce, che le fa sentire a disagio. E quale peggior appellativo per una donna se non “troia”?… una donna deve concedersi, ma solo a te, una donna deve amare il sesso, ma solo con te, deve esserti madre, amica, donna, amante, puttana… e tu, uomo, vuoi controllare tutto questo, questi “poteri” che impauriscono, che sembrano “mostruosi”; talvolta come fossero ancora bambini i maschi tendono a nascondersi sotto le rassicuranti “certezze” del dominio… non c’è rifugio abbastanza sicuro se queste paure sono dentro noi.
Ma se abbiamo il coraggio di affrontare le nostre paure, l’incontro sarà allora conoscere la dea, la sacralità e la potenza del femminile, sarà condividere essenza e gioia, rabbia e dolore, reciproche fragilità.
Se decidiamo di conoscere il mistero e la potenza del nostro maschile sarà più facile incontrare la diversità del femminile ed esserne inevitabilmente coinvolti, perché l’incontro autentico non può che generare cambiamento reciproco.
alle volte basta un malizioso seppur innocente sorriso per attivare il desiderio apparente di possesso…come un richiamo allo stato felino del cacciatore,sempre in cerca di compensare il suo dominio. È molto forte questa richiesta di riequilibrare i fronti,chissà mai che qualcosa si smuova alla lunga
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La strada è segnata, ci vorrà più o meno tempo, ma la direzione è quella. Molti uomini silenziosamente e passo dopo passo la stanno percorrendo. nella concretezza.
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Si ingabbia ciò che si teme di non poter controllare, hai detto bene
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