Il cavalier servente (o cicisbeo) era il gentiluomo che nel ‘700 accompagnava una nobildonna sposata a teatro ed ai ricevimenti in genere oltre ad assisterla nelle incombenze personali quali acquisti, corrispondenza, visite ecc. un uomo “al servizio di…” potremmo modernizzare.
Il cavalier servente non è l’uomo zerbino, che si annulla per la propria partner ed accetta incondizionatamente qualsiasi richiesta, ma un uomo che si sente bene quando la donna che frequenta o con cui vive è felice, quando lei sta bene.
Entrambi questi atteggiamenti sono caratteristici di persone che si sentono fondamentalmente “non ok”, che pensano di non valere, di non essere importanti, di non meritare attenzioni, ma mente l’uomo zerbino prova un senso di rabbia e dolore per sentirsi svalutato e maltrattato senza essere in grado di uscire da questa spirale viziosa, il cavalier servente vede l’oggetto delle sue cure come qualcuno di straordinario e speciale: essere al suo servizio è vivere di luce riflessa, felice di essere un’ombra. Felice di servire.
Alcuni uomini desiderano quindi relazioni con donne (anche solo apparentemente) forti e sicure di sé, persone decise, che sanno sempre cosa fare, come e quando farlo.
“Appoggiarsi” a donne con questo atteggiamento li fa sentire sicuri: “ci pensa lei” sembra essere il pensiero dominante, come a me ha sempre pensato qualcun altro, visto che io non sono all’altezza… se il mio atteggiamento sarà servile – ritiene il cavalier servente- lei mi sarà riconoscente, sono infatti profondamente convinto che finché mi comporto da “bravo bambino” sarò accettato, come accadeva con i miei genitori, che erano così fieri di me quando mi comportavo “bene” e rispondevo sempre “si” alle loro richieste.
Il mondo di questi uomini ha senso ed è coerente perché reitera modalità strutturate nel tempo, che il cavalier servente (ri)conosce ed in cui si muove con sicurezza.
Potrebbe continuare a relazionarsi in questo modo per tutta la vita, oppure diventare consapevole che è altro che desidera davvero, che in fondo non vive la vita che vuole, che non è sano prendersi la responsabilità di rendere felice un’altra persona.
… La vita è fatta di strade, ma la strada da fare qual è ? (Di Cataldo)
M.C.
Per me la strada da fare sono spesso tante strade, da esplorare, cambiare, interrompere, ripercorrere, finché non sentiamo di essere sulla Nostra Strada.
"Mi piace"Piace a 2 people
Si, la vedo così anche io… se ti va ascoltati la canzone da cui ho estratto la frase. https://www.youtube.com/watch?v=wMt1xZnnUC8
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie!
"Mi piace""Mi piace"
infatti questa è una saggia filosofia e probabilmente molti cavalier serventi, costretti dalle regole sociali tradizionali non sperimentano questa via, fatto salvo quando raramente capita di viverla, perdersi in questo ruolo
"Mi piace"Piace a 1 persona