Attenzione! … Fragile!

La femminilizzazione della società occidentale trascina con sé la ricerca da parte degli uomini di nuove identità maschili, meno stereotipate e più svincolate da cliché.

Molti uomini riescono oggi a sentirsi profondamente maschi e coerenti con la loro identità sessuale senza il bisogno di adottare modalità solo apparentemente maschili ma che nascondono l’infantile bisogno di punti di riferimento esterni al sé, una fragilità ed un’insicurezza direttamente proporzionali al desiderio di apparire potenti.

Sono quindi gli uomini più fragili che hanno bisogno di sentirsi ed apparire forti, sono quelli più insicuri che urlano (soprattutto se sono in gruppo) ed incitano alla violenza, alle sanzioni più dure, alle punizioni esemplari che siano da monito a chi sbaglia, a chi non segue le regole (salvo poi essere molto permessivi rispetto alle proprie trasgressioni).

Ci sono uomini che hanno assolutamente bisogno di far parte di una squadra, di avere un nemico da combattere, qualcuno verso cui scagliare i propri disagi, le paure, la rabbia, la mancanza di autostima, di identificare qualcosa o qualcuno (immigrati, politici, squadra avversaria, rom, donne, datore di lavoro, vicino di casa ecc.) come ciò che di negativo esprime la società.

 

… Ci vorrebbe un uomo forte, uno solo al comando che pulisca la nostra civiltà dalle schifezze che arrivano e che contaminano la purezza del nostro pensiero, della religione, un uomo che ci liberi da persone che vivono in modo diverso da noi, qualcuno che faccia giustizia senza mezzi termini, che con la mano pesante punisca e santifichi.

Queste convinzioni nascondono una profonda nostalgia di un padre non ancora interiorizzato, un uomo onnipotente e minaccioso oppure onnipotente e generoso che porti ordine e chiarezza ed indichi la strada, che prenda per mano e dica chiaramente ciò che è giusto e ciò che non lo è, perché noi (uomini fragili) non lo sappiamo ancora, ed abbiamo bisogno di una guida forte e sicura, in questo mondo così incerto e (percepito) pericoloso.

 

Gli uomini stabili e davvero sicuri di sé non hanno bisogno di guide (né di santi o eroi) perché trovano in sé i valori fondanti dell’essere umano, quelli necessari alla sopravvivenza ed al benessere sociale, che sono tolleranti e collaborativi, che guardano al cuore più che al colore della pelle, alla grandezza d’animo più che al livello culturale oppure al credo religioso. Sono maschi coerenti ed empatici che si prendono cura delle persone che amano, uomini che lottano per i valori in cui credono.

Pubblicato da wolf into the wild

"Questo è un uomo" è un libro che è un viaggio dentro l’autenticità dell’essere maschio, un cammino in cui la meta è, in qualche modo, il punto di partenza. Un percorso per ritrovare il guerriero, il saggio, il poeta e l’amante che vive inesorabilmente dentro ogni uomo ma che negli ultimi decenni abbiamo smarrito. Comprendere, accettare, ripartire dagli archetipi più profondi e radicati per comprendere ciò che siamo oggi ed essere consapevoli della nostra essenza, così distante rispetto alle aspettative di una società femminilizzata, in cui (ri)trovare identità e senso al proprio essere Uomo diventa davvero complicato. Buon cammino.

8 pensieri riguardo “Attenzione! … Fragile!

  1. Stiamo lentamente diventando oltreuomini – e pur non conoscendolo a menadito, mi sembra di trovare influenze junghiane in questo articolo.
    Stavo giusto commentando come, secondo gli stessi assunti, chi si è fatto un giro attraverso la propria ‘ombra’ abbia molti più strumenti per navigare nella nostra realtà fluida.
    Posso solo essere d’accordo con questo articolo 🙂

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      1. Hehehe, ti ringrazio per il complimento, ma mi piace pensarmi più essere umano, che maschio (almeno in contesti slegati dal corteggiamento).
        Comunque sì, essere umani, in questo periodo storico, passa anche attraverso il confronto con i propri lati oscuri.
        Grazie per il bel post!

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  2. Ciao Mauro,
    “… Ci vorrebbe un uomo forte, uno solo al comando che pulisca la nostra civiltà dalle schifezze che arrivano e che contaminano la purezza del nostro pensiero”
    Un pensiero diffuso quanto pericoloso. Coloro che preferiscono la delega alla fatica di vivere quotidianamente la propria vita e dirigerla di persona, sono spesso attratti da queste figure.
    A loro puoi delegare la fatica di compiere gesti quotidiani di cambiamento, la fatica di esprimere correttamente la rabbia, di dire in modo trasparente la propria opinione.
    Sono atteggiamenti che in latenza producono quel terreno della violenza che bisogna sconfiggere.
    E’ molto importante il lavoro che fai sul maschile.
    Congratulazioni

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    1. Siamo soprattutto noi uomini a soffrire della “sindrome di Telemaco”, in attesa di qualcuno che risolva i nostri disagi, che sistematicamente proiettiamo al di fuori di noi. Abbiamo molta strada da percorrere, in questo senso, noi maschi… ma siamo in cammino. 🙂

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    1. Maschile e femminile sono sempre meno distanti, e distinti. I bambini hanno bisogno di adulti significativi stabili e coerenti, al di là del cromosoma xx oppure xy, noi adulti abbiamo davvero un’importante responsabilità, quella di crescere come persone e di rendere liberi i nostri figli… anche da noi. Grazie per il tuo contributo.

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