Uomini soli

Dov’è la solitudine? Cos’è la solitudine? È una condizione fisica (nessuno ci chiama, nessuno ci sta vicino) o una condizione dell’anima?

Ho affrontato altre volte questo tema, consapevole che la solitudine è condizione essenziale per una crescita profonda e per entrare in contatto con il dolore, la rabbia, la paura, emozioni che hanno un posto dentro ciascun uomo.

Ci sono situazioni in cui ci si sente profondamente soli.

Probabilmente, soli tra i soli, ci sono gli uomini disoccupati. Strana parola, questa, con un prefisso (dis) che indica una mancanza, una situazione peggiorativa rispetto a…, come disabile, disadattato, disagio. Disoccupato è qualcuno quindi a cui manca qualcosa, ma non solo (il) lavoro; probabilmente a questi maschi viene meno non soltanto l’identità ma anche una “rete sociale”, qualcuno che ti tenda la mano, ti sorrida, e ti dica che farà qualcosa (di concreto) per darti una mano, che non sei davvero solo.

Gli uomini gridano aiuto e spesso si sentono (da) soli, a volte si vergognano di chiedere una mano, di manifestare la loro situazione di sofferenza e disagio: per un uomo il lavoro è una parte fondamentale della propria identità, spesso i maschi si sentono ciò che fanno e si identificano con la loro attività professionale, soprattutto se è socialmente rilevante.

 

L’immagine di vincente stride davvero con la situazione di chi è alla ricerca di un lavoro in cui poter esprimere le proprie potenzialità e raccontare fieri: “sai, mi occupo di…” .

Ci vuole una buona dose di autostima ed una solida “struttura interiore” per accettare una situazione così difficile, quando ci si sente soli e si desidera tanto qualcuno vicino che sostenga, capisca, tenga per mano.

Oggi il mio contributo è un pensiero a questi uomini che si sentono profondamente smarriti e soli, che spesso sono soli davvero, l’augurio di qualcuno che possa loro sorridere e ascoltare, ché spesso abbiamo bisogno solo di questo.

Pubblicato da wolf into the wild

"Questo è un uomo" è un libro che è un viaggio dentro l’autenticità dell’essere maschio, un cammino in cui la meta è, in qualche modo, il punto di partenza. Un percorso per ritrovare il guerriero, il saggio, il poeta e l’amante che vive inesorabilmente dentro ogni uomo ma che negli ultimi decenni abbiamo smarrito. Comprendere, accettare, ripartire dagli archetipi più profondi e radicati per comprendere ciò che siamo oggi ed essere consapevoli della nostra essenza, così distante rispetto alle aspettative di una società femminilizzata, in cui (ri)trovare identità e senso al proprio essere Uomo diventa davvero complicato. Buon cammino.

4 pensieri riguardo “Uomini soli

  1. I momenti di solitudine sono essenziali, come dici correttamente tu. E’ quando le situazioni diventano permanenti che rappresentano un limite e, spesso, un circolo vizioso verso gli inferi. Mi unisco al tuo pensiero per tutti gli uomini e le donne a cui manca, o credono di non avere, qualcosa e qualcuno di bello intorno a loro.

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  2. concordo, spesso gli uomini sono visti da alcune donne (non tutte per fortuna!) per il lavoro che fanno, per quanto guadagnano e per la posizione che occupano. il carattere, la personalità, gli interessi e tante altre cose, passano in secondo piano e io da donna trovo tutto questo molto triste, anche perché spesso non avere un lavoro non è colpa della persona disoccupata, ma del contesto in cui viviamo.

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