Love… not war!

senza-titolo1

Questo celebre “suggerimento” nasce nell’ambito delle rivolte studentesche di Parigi del 1968 e sancisce la fine non solo del concetto futurista risalente agli anni ’10 del secolo scorso di guerra come purificatrice della società, ma anche quello dell’art. 11 della costituzione in cui si asserisce che “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa…”.

La nostra civiltà sostiene che la violenza verso persone, animali è sempre un atto sbagliato e spregevole, lo si insegna ai bambini fin da piccolissimi: non picchiare, non litigare, sii sempre gentile, sii corretto.

In realtà la lotta è un aspetto imprescindibile dall’essere maschio ed è una caratteristica fondamentale per conoscersi e capirsi: l’uomo sperimenta la propria identità nello scontro con l’altro, sente il forte ed irresistibile richiamo alla battaglia dove riesce a misurare le proprie forze, i propri limiti, dove è in grado di dare spazio all’energia che sente, e che non può rimanere inascoltata.

Possiamo farlo attraverso lo sport, anche “duro”, mettendoci in contatto con la natura primitiva (“into the wild”), che sia mare o montagna, con esperienze anche difficili in cui ci troviamo soli, da soli con noi stessi e la nostra anima…

Se permettiamo ai maschietti di vivere questa dimensione saranno adulti consapevoli di questa energia che a volta distrugge ed altre costruisce, uomini in grado di gestire e veicolare i propri desideri in modo che non si manifestino in modo inaspettato e dirompente… è un’energia che va, in qualche modo, “addomesticata”.

E quindi lasciamo che i bambini si “azzuffino” se questo non comporta conseguenze gravi, regaliamo loro pistole e fucili giocattolo, grazie ai quali si sentiranno guerrieri e potenti; saranno loro stessi, crescendo, a “dimenticarli” in qualche scatolone dei giochi, perché (e solo allora) avranno fatto pace con la loro aggressività.

 

 

Anche questo fa di un uomo un Uomo

 

Pubblicato da wolf into the wild

"Questo è un uomo" è un libro che è un viaggio dentro l’autenticità dell’essere maschio, un cammino in cui la meta è, in qualche modo, il punto di partenza. Un percorso per ritrovare il guerriero, il saggio, il poeta e l’amante che vive inesorabilmente dentro ogni uomo ma che negli ultimi decenni abbiamo smarrito. Comprendere, accettare, ripartire dagli archetipi più profondi e radicati per comprendere ciò che siamo oggi ed essere consapevoli della nostra essenza, così distante rispetto alle aspettative di una società femminilizzata, in cui (ri)trovare identità e senso al proprio essere Uomo diventa davvero complicato. Buon cammino.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: