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E’ un piccolo grande uomo, questo Massimiliano Sechi, che si presenta a “tu si qui vales” scardinando i paradigmi del valore, passando quindi dall’essere riconosciuti, apprezzati e ritenuti capaci perché si fa qualcosa all’esserlo perché si è qualcosa. Lui, che è apparentemente un “diversamente abile”; si chiede perché le persone vogliono essere simili gli uni agli altri; perché ci sono degli stereotipi relativamente al lavoro, e chi assumerebbe un ragazzo così?, ai rapporti affettivi, come fa una donna ad innamorarsi di un uomo così?.
Vivere, inseguire i propri sogni, decidere di essere felici nonostante tutto è il grande insegnamento di quest’uomo, Massimiliano infatti dice: “nonostante la mia condizione fisica riesco ad essere indipendente”, sono in grado di lavorare, riesco ad amare ed essere amato.
Spesso le persone sono convinte che per essere indipendenti, felici o innamorate devono avere (accadere) delle premesse. Ah, se avessi un buon lavoro con un ottimo stipendio, allora sì sarei felice… e se i miei figli fossero diversi allora sì che sarei un padre felice, e se mia moglie fosse più… o meno… allora sì che sarei davvero soddisfatto del mio rapporto.
Forse la grande sfida è proprio questo “nonostante”, decidere di essere fieri di nostro figlio nonostante non sia il primo della classe o uno sportivo di razza, decidere di amare un’altra persona nonostante non corrisponda esattamente all’ideale di partner che abbiamo in testa, decidere che la vita è stata generosa con noi nonostante non abbiamo la tartaruga in pancia o il viso di Raul Bova.
Dice Massimiliano: “Non è tanto importante quello che ci succede nella vita ma quello che noi decidiamo di fare di quello che la vita ci pone davanti. … senza avere più scuse”.
E questo è davvero un grande Uomo…