Esistono essenzialmente due grandi forze che convivono in ogni maschio: il cavaliere bianco che è la parte più gentile e “politicamente corretta”, quello che nelle fiabe viene rappresentato dal principe azzurro, ed in contraddizione il cavaliere nero, la parte più istintiva, naturale (legata alla natura) ed antica del maschio.
La società occidentale predilige il cavaliere bianco, un uomo che non deve ascoltare i propri istinti, che ripudia la guerra e la violenza, che si esprime con un linguaggio forbito, sempre ben vestito, profumato, corretto.
Il cavaliere nero, che in realtà ha un fascino irresistibile per il mondo del femminile, viene purtroppo negato, sia dagli uomini stessi (che non percepiscono accolto questo aspetto) che dal mondo del femminile. Sappiamo bene che tutto ciò che si nasconde diventa in realtà sempre più potente fino a travolgere in modo spesso distruttivo i maschi stessi e le persone che stanno loro accanto.
È davvero necessario riconciliarci con la nostra parte oscura, con il desiderio di solitudine, di natura, di morte e distruzione altrimenti tutto questo rischia di esploderci dentro… Trovare quindi tempo e spazio per stare con la nostra solitudine, per vivere il selvaggio che è in noi nella natura selvaggia è lo spazio ideale che possiamo offrire al nostro cavaliere nero, che diventa quindi energia vitale, amico prezioso, compagno di cammino.
Anche questo fa di un uomo un Uomo…